Cosa resta da scoprire, con Giovanni Bignani, è forse uno dei progetti che ricordo con maggior affetto ed al quale sono molto legato. Non solo per il progetto in se, ma per aver avuto il privilegio di conoscere una persona brillante com’era Nanni.
Uno scenziato, un luminare, un amico. Giovanni Bignami, astrofisico per passione, ma affascinato da molte altre discipline, è stato uno degli scienziati più autorevoli nella ricerca spaziale. Accademico linceo e membro dell’Accademia di Francia, ha ricevuto riconoscimenti e premi in tutto il mondo, in particolare per la scoperta di una nuova stella di neutroni, Geminga.
Insegnava allo Iuss di Pavia, un’università senza barriere tra discipline. Ha diretto progetti internazionali in Europa e un importante istituto di ricerca spaziale in Francia, che gli ha conferito la Legion d’onore. È il primo italiano eletto alla presidenza del COSPAR, il comitato mondiale della ricerca spaziale. In Italia, è stato presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana ed è attualmente presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Ha pubblicato, fra l’altro, L’esplorazione dello spazio (2006), I marziani siamo noi (2010) e, per Mondadori, Cosa resta da scoprire (2011), da cui è stata tratta l’omonima serie televisiva per Sky / National Geographic Channel e, insieme con Cristina Bellon, Il futuro spiegato ai ragazzi.